È
tempo ormai di semina.
I
solchi tracciati nei campi
attendono
d’accogliere, ansiosi,
i
semi nella bruna terra.
S’affretta
a sorgere l’alba,
mostrando
un sole raggiante
alla
natura appena destata
dalla
sua lunghissima notte.
L’astro
luminoso appare
prolungando
i suoi raggi caldi
in
ogni angolo buio, ancora.
…
Ed esce il seminatore
a
seminare il suo grano.
I
semi gettati nell’aria
cadono
in posti diversi.
Un
infortunato seme
tamburella
su un sasso
esposto
alla luce solare.
È
lì che ha trovato dimora:
mette
radici e germoglia,
pur
destinato a morire.
Ma,
in modo inaspettato,
un
pietoso soffio di vento
trasporta
nell’umida terra
il
tenero fragile germoglio,
che
trova la gioia inattesa
d’una
Nuova Vita
sotto
l’immenso cielo.
Il seme caduto sul sasso
Durante
la semina, un chicco di grano cadde su una grossa pietra ricoperta di
pochissima terra. Subito germogliò. Nacque così una tenera ed esile pianticella
che avvertì, già prossima, la sua fine.
Dio
ne ebbe pietà. Vedeva come tentava di implorare il sole perché richiamasse i
suoi caldi raggi che incominciavano a bruciar-la. Ma il sole si mostrò
inflessibile.
Allora
una nuvola nera, passando nel cielo, la coprì fino al tra-monto. Durante
la notte scese la rugiada dall’alto e
bagnò la pietra. La piantina si sentì tutta irrorata dalle fresche goccioline
rugiado-se. All’alba si alzò il vento e
iniziò a soffiare, sollevando granelli di terra e depositandoli sulla pietra,
fino a ricoprirla. Il germoglio prese vita e le sue radici cercarono nutrimento
in quell’umido mucchietto di terra benefica. Così crebbe, sollevandosi in alto.
Dio, dal suo Cielo, la guardava con benevolenza: il suo amore immenso l’aveva
salvata dalla morte certa, bruciata dal sole.
Non
temere, amico mio, in ogni inizio della tua vita, il Padre dei Cieli, non ti
abbandona mai. Non abbandonarlo tu!
Un
giorno, nel mio cuore,
hai seminato, Signore,
una tua parola di vita.
L’ho accolta senza capirla
o non volendola capire.
Il mio cuore era di pietra
e su questa pietra cadde
il piccolo seme smarrito.
Eppure
subito mise radici
e
germogliò, felice.
In
Te mi hai rapito
e
nel tuo cuore, Gesù,
mi
hai nascosto e salvato.
Comprendo,
ora, il senso
di
quella tua parola
che
m’avvicina al Cielo.
Incoronata
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