I FRUTTI DELL’ALBERO
Il tempo, le
stagioni, lo sviluppo che avvolge ogni vita, mi hanno portato a vedere, nella
fioritura delle gemme dell’albero, un tratto importante che è l’epilogo di ogni
sviluppo vero e definitivo: essere chiamati ad dono come massima perfezione di
ogni evoluzione.
Ho visto schiudersi
le gemme, trasformarsi in fiori e, lentamente, diventare frutti. Questo lento
passaggio mi ha affascinato, portando a pienezza l’oscurità delle radici, il
lento avanzamento verso l’alto della linfa, l’apertura dei rami e il maturare
dei frutti. Ho capito che in ogni vero avanzamento della vita tutto si conclude
nell’offerta. Siamo, ognuno di noi, organismi aperti al dono e nessuno può
sfuggire a questo mirabile processo di ulteriore apertura all’altro o agli altri.
Ma la cosa più mirabile è stato l’avanzamento dell’albero verso il frutto. E
questo mi è apparso nella forma più estasiante che una crescita organica possa
mostrarmi. Non potrò mai enumerare i vari passaggi interiori che mi hanno
aperto alla comprensione dell’albero a questa dimensione dell’offerta. Ne
traccerò solo alcuni elementi.
In primo luogo
il frutto nasce dalla bellezza del fiore e porta, dentro di sé, tutto il
fascino di ciò che è bello. E questo diventa armonia che nel frutto acquista
varie proposte. Ad esempio il mistero della corteccia, il profumo che
l’avvolge, il dosaggio dei colori che, spesso, sono come una verniciatura di
universo che macchietta una densa superficie di rami, portatori di offerte
gustose. La polpa diversificata negli svariati effetti che distinguono le
piante e i loro prodotti, i semi raccolti nell’intimo, i sapori, gli aromi e
quel mondo di misteriosi assaggi del passato.
E la pianta produce
ciò che non sarà mai un prodotto per la propria stagionatura. I frutti sono
mangiati da altri, e l’albero vive dello sfruttamento, proprio com’è la
caratteristica del dono. Una fioritura e un fruttificare per altri. E qui
m’arresto nel mio pensiero. La pianta che si apre all’offerta incondizionata
non chiede nulla, e invece dà tutto. È il simbolo dell’amore che offre la
pienezza di se stesso e desidera solo essere alleggerita dal suo carico di
offerta. E sotto quella pianta, al fresco, m’acquieto nei miei pensieri.
L’amore è sempre l’offerta di un qualcosa di cui non si chiede … nulla.
E questo
semplice pensiero genera in me il riposo.
Lorenzo