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lunedì 27 novembre 2017

Sorpreso dalla luce



Spuntò così un mattino
ai primi riflessi dell’alba,
sorpreso dalla luce
del sole appena destato.
Il piccolo fiore
aprì gli occhi
umidi di rugiada,
lasciandosi carezzare
dai soffi leggeri
del vento dell’altura.
Si guardò attorno:
era solo, immerso
nella quiete profonda
dell’immensa distesa
ammantata di verde.
In alto c’era la cima
di un monte eccelso
che lo guardava fisso,
curiosa di annotare
sul suo diario,
una novità capitata
proprio in quel posto.
Provava pietà
per quel tenero fiore
nel vederlo accolto
dalla solitudine e
toccato dal silenzio.
Ma il piccolo fiore,
al Cielo di Dio,
mostrava sereno
il suo cuore felice.

        Il piccolo fiore di montagna

Un giorno, l’aquila della montagna riuscì a sottrarre di nascosto, con il suo becco, una pagina del diario scritto dalla cima di un monte che osservava tutto da lassù.
Parlava di un fiore bellissimo sbocciato sotto lo sguardo del cielo in una distesa infinita bagnata di luce solare. Era nato da un piccolissimo seme che proveniva da molto lontano e fu poi abbandonato in quel posto carico di solitudine e di silenzio. Questo seme visse una parte della sua vita, marcendo nella terra che lo aveva ospitato, fin a quando germogliò ed uscì alla luce, facendosi strada attraverso un cunicolo buio. Si affacciò alla luce in un’alba nascente: portava dentro di sé il  dono della Vita Nuova.
Per questo era tanto felice.
Rimase stupita una farfallina dalle ali colorate, che passava di là attratta dalla sua bellezza. Condivise con esso la sua esperienza. Gli parlò del suo buio nel bozzolo: la solitudine, il silenzio, la sua morte apparente e la sua apparizione alla luce da creatura diversa: da bruco a farfalla, da prigioniera  nel bozzolo all’aria libera.
Poi si posò sul cuore del piccolo fiore di montagna e trovò il suo riposo.
Da lontano, mio Dio,
un dì mi hai chiamato.
Io mi chiedevo perché
e dove mi avresti portato.
Ti ho detto subito,
senza rendermi conto,
l’inconsapevole « ».
Ma Tu già sapevi
che sarei venuto
e, nel tuo cuore,
un posto mi hai lasciato.
Questa vita mia
hai accettato, Signore,
questa vita mia,
avvolgendola tutta
con il tuo silenzio
e lanciandola poi
nel tuo infinito.
In Te si perde
e trova il suo riposo
in una pace che
ha tutte le tonalità
del tuo Cielo.
                                                 Incoronata

sabato 25 novembre 2017

Piove



Piove!
Si sono addensate nel cielo
nuvole cariche di pioggia.
La terra vive la sua solitudine,
trovandosi immersa nell’oscurità.
Piove sugli alti monti
e sulle valli silenziose.
Piove sui campi erbosi
e sui giardini fioriti.
Piove su tetti delle case,
sulle strade e sui sentieri.
Piove sui cuori degli uomini
colmi di pianto e  soli
e sui bimbi abbandonati.
Piove su chi sosta
in un dolore senza nome;
su chi, per sempre,lascia
la sua terra desolata.
Piove su chi parte, lieto,
per trovar la libertà
nell’amore del suo Dio,
in un Cielo lontano.
Piove!



Scendendo dal cielo

In un giorno piovoso, il buon Dio affidò ad ogni goccia di pioggia che scendevo sulla terra, un compito particolare.
Alla più piccola disse:
« Piccola gocciolina, a te lascio la libertà di scegliere a tuo piacimento».
La goccia, scendendo dal cielo, intravide dall’alto, nel cuore di un vecchio albero solitario, un nido in cui un uccellino tentava con tutte le sue forze di prendere il volo e non vi riusciva. Per questo era stato abbandonato perché ritenuto inabile. Ma, forse, gli mancava soltanto la forza nelle ali, l’energia, il coraggio.
La gocciolina di pioggia cadde in quel nido e si posò su una foglia. L’uccellino la vide ed essa si lasciò bere, mentre un caldo raggio di sole raggiunse quel cavo d’albero che stingeva tra i rami il suo nido. Ed ecco, l’uccellino aprì le sue ali e spiccò il volo. Si diresse in alto, verso il sole che sorrise. Portava  dentro di sé il dono della vita: la gocciolina di pioggia.
Amico mio, anche tu puoi donare tanto nella tua piccolezza.
Le cose semplici sono le più grandi.

Dio del Cielo infinito,
Signore del tempo e della vita,
mi presento a Te: Eccomi!
Tu mi rendi come goccia
di pioggia che, dall’alto,
scende sulla terra
abitata dagli uomini.
M’inviti a dimostrare
il tuo amore illimitato,
nascosto in una timida nube
di acqua ricolma
qual è il mio cuore,
            per farla cadere dove Tu vuoi.
                                                                    Incoronata