Spuntò
così un mattino
ai
primi riflessi dell’alba,
sorpreso
dalla luce
del
sole appena destato.
Il
piccolo fiore
aprì
gli occhi
umidi
di rugiada,
lasciandosi
carezzare
dai
soffi leggeri
del
vento dell’altura.
Si
guardò attorno:
era
solo, immerso
nella
quiete profonda
dell’immensa
distesa
ammantata
di verde.
In
alto c’era la cima
di
un monte eccelso
che
lo guardava fisso,
curiosa
di annotare
sul
suo diario,
una
novità capitata
proprio
in quel posto.
Provava
pietà
per
quel tenero fiore
nel
vederlo accolto
dalla
solitudine e
toccato
dal silenzio.
Ma
il piccolo fiore,
al
Cielo di Dio,
mostrava
sereno
il
suo cuore felice.
Il piccolo fiore di montagna
Un giorno, l’aquila della montagna riuscì a sottrarre
di nascosto, con il suo becco, una pagina del diario scritto dalla cima di un
monte che osservava tutto da lassù.
Parlava di un fiore bellissimo sbocciato sotto lo
sguardo del cielo in una distesa infinita bagnata di luce solare. Era nato da
un piccolissimo seme che proveniva da molto lontano e fu poi abbandonato in
quel posto carico di solitudine e di silenzio. Questo seme visse una parte
della sua vita, marcendo nella terra che lo aveva ospitato, fin a quando
germogliò ed uscì alla luce, facendosi strada attraverso un cunicolo buio. Si
affacciò alla luce in un’alba nascente: portava dentro di sé il dono della Vita Nuova.
Per questo era tanto felice.
Rimase stupita una farfallina dalle ali colorate, che
passava di là attratta dalla sua bellezza. Condivise con esso la sua
esperienza. Gli parlò del suo buio nel bozzolo: la solitudine, il silenzio, la
sua morte apparente e la sua apparizione alla luce da creatura diversa: da
bruco a farfalla, da prigioniera nel
bozzolo all’aria libera.
Poi si posò sul cuore del piccolo fiore di montagna e
trovò il suo riposo.
Da lontano, mio Dio,
un dì mi hai chiamato.
Io mi chiedevo perché
e dove mi avresti portato.
Ti ho detto subito,
senza rendermi conto,
l’inconsapevole « Sì ».
Ma Tu già sapevi
che sarei venuto
e, nel tuo cuore,
un posto mi hai lasciato.
Questa vita mia
hai accettato, Signore,
questa vita mia,
avvolgendola tutta
con il tuo silenzio
e lanciandola poi
nel tuo infinito.
In Te si perde
e trova il suo riposo
in una pace che
ha tutte le tonalità
del tuo Cielo.
Incoronata