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domenica 10 settembre 2017

Nostalgia del cielo





Oggi è un altro giorno.
Il vento soffia nel nuovo dì
e accarezza l’erba e i fiori
dei campi appena svegliati.
La notte ha spruzzato
la rugiada del cielo che
brilla ai riflessi del sole,
mettendo in luce
infinite gocce d’acqua.
Ognuna inizia una storia
laddove è caduta dall’alto:
l’amore profumato
d’una rosa selvatica;
la dolce consolazione
del papavero rosso;
l’umiltà vera
d’un fiore di malva;
la forza d’animo
d’un fior di camomilla;
l’armonia delicata
del fior di narciso.
Solo un tenero filo d’erba
presenta la sua goccia
assorta nel silenzio,
che pensa, nostalgica,
al suo lontano cielo
                            dal quale è disceso.

Il senso della vita

         «Dove sono? Cosa mi succede?».
         Un po’ stordita dalla caduta dall’alto, una piccola goccia di rugiada si ridesta e s’accorge di trovarsi in un bel prato verde, ammantato di fiori, poggiata su un esile filo d’erba.
        Si guarda attorno. L’immensa distesa le ricorda quella di lassù, prima di precipitare sulla terra. Era un’ampia estensione celeste, immersa nella luce: bellissima! Allora si chiede a che serve la sua vita, quaggiù. Che senso, che utilità, che scopo ha l’essere in questo posto così limitato. Voleva restare lassù come semplice goccia d’acqua, nascosta nella sua nuvola.
       Eppure in quel cielo non era felice.
      Ma ecco che una margherita si specchia in essa per ammirare la sua bellezza e una leggiadra farfalla delle ali colorate, riflette la sua immagine e se ne compiace. La gocciolina di rugiada comprende di essere diventata un riflesso di luce, che mette in risalto la meraviglia delle cose create dal buon Dio. Ora le si avvicina una formica, timorosa, chiedendo da bere. La goccia d’acqua apre il suo cuore al dono fino a sparire, pian piano, in silenzio.
     Nell’ultimo istante rivede quel cielo di lassù e viene riassorbita dalla sua luce. Prova una gioia immensa che non aveva mai sperimentato prima. Le era mancata una cosa per essere felice: l’amore.

Signore del Cielo,
penso ai passaggi     
di questa mia vita:
quante cose incompiute,
trascurate o inadempiute,
perché carenti d’amore!
Ma Tu, Misericordioso,
mi doni la possibilità
di ricominciare con
umili e piccoli gesti
suggeriti dalla grazia,
come segni di bene.
Quando verrò da Te,
continuerò così
fino alla trasparenza
della mia anima,
per meritare la felicità
del tuo Cielo.
                                            Incoronata

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