Dove
sei, Signore?
Ti
cerco in ogni voce della natura che Tu hai creato per me e ti sorprendo. Ogni
cosa mi parla di Te, ha un suo messaggio da trasmettermi, ha una pagina da
raccontarmi di sè che si adatta perfettamente a me.
C’è
una pozza d’acqua nella quale si riflette il cielo, secondo i suoi vari
momenti. La contemplo mentre ascolto un coro di rane, che danno un tocco di
allegria a questo minuscolo angolo di mondo, comparato al grande universo: un
puntino tra tanti. Non ha molto da spaziare il mio sguardo, perché è così
ridotto. Ma quest’acqua limacciosa mi dice tanto, insieme ad una ranocchietta
che, adagiata su una grossa pietra levigata, mi fissa incuriosita, immobile. Ha
smesso perfino di gracidare.
Mi
pare di ascoltare il suo racconto nel profondo di me stesso:
«
Vivo in questo pantano e mi trovo perfino bene se non fosse per una colomba
che, ogni mattina, appositamente passa da queste parti. Mi disprezza, vantando
i suoi magnifici voli in alto, così vicino a quel luogo lontano che non posso
raggiungere, per respirare l’aria fresca delle alture rasentando le soffici
nuvole. E, inoltre, c’è un canarino dispettoso che si posta sul ramo di un
albero vicino e si esibisce in canti melodiosi. Io non posso mostrare nulla se
non i miei salti tra tuffi nell’acqua e posteggi sui sassi ed il mio gracidare
sgraziato.
Mi
rivedo tanto in te, amico mio, con le tue miserie e le tue limitatezze. Anche
tu abiti in basso, la terra è la tua umile dimora dove la vita scorre con i
suoi avvicendamenti di gioia e di dolore. Ma, come il sole non disdegna di
riflettersi nella mia acqua stagnante, così la luce di Dio non cessa di riflettersi
nella tua anima.
E
la tua terra diventa Terra Celeste perché abitata dal tuo
Signore. Il suo Cielo è dentro di te. »
Dove sei, Eterno Dio?
Ogni parte di questo creato,
come piccolo raggio di luce,
si riflette nel
mio intimo
e mi mostra, di Te,
l’immensa tua presenza.
Come son piccolo e imperfetto
dinanzi alla tua perfezione
e alla tua grandezza.
Non è senza macchia
la veste della mia anima.
Purificami nella sorgente
d’acqua tua purissima!
Ridonami il candore
d’una vita immacolata,
espressa nel dono umile
di povertà e d’amore.
Nella terra del mio cuore
ti attendo, amato Dio
e Tu la trasformerai
in Terra
Celeste: ti vedrò
con gli occhi tuoi divini
e mi sentirò amato
con avvolgente amore,
che dalla mia terra,
dolcemente mi porterà
ed essa non sarà più
la mia Terra Celeste
ma il tuo Paradiso.
Incoronata