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sabato 30 luglio 2016

Sto in silenzio


Ti impressiona, a volte,
il silenzio di Dio nella preghiera,
ma è quel silenzio,  che ricolma la tua anima
della sua pace.


Sto in silenzio davanti a Te, mio Dio : le mie parole sono assenti, la mia mente tace, il mio cuore si allontana dal chiacchiericcio del mondo e si ritira, con discrezione, nel suo luogo nascosto. È pronto per l’ascolto della tua Parola silenziosa e carica di mistero.
Anche la mia anima si prepara con gioia al grande incontro con la tua divinità, adornando la sua veste di profumate violette: sono i delicati fiori che ha colto nel suo giardino interiore, come segno della virtù dell’umiltà. È così che voglio presentarmi a Te, amabile Signore e lasciare che Tu in me sia Dio.
Ed ecco che Tu vieni e la tua presenza mi circonda di luce. Porgo l’orecchio per udire la tua voce, ma Tu taci, non mi dici nulla, però è proprio quel tuo silenzio che mi riempie di pace.
                                                        Inco

mercoledì 27 luglio 2016

La preghiera



      2Mi baci con i baci della sua bocca!
       Sì, le tue tenerezze sono più dolci del vino.
      
      4Attirami dietro a te, corriamo!
       M`introduca il re nelle sue stanze:
       gioiremo e ci rallegreremo per te,
       ricorderemo le tue tenerezze più del vino.
       A ragione ti amano!(dal Cantico dei Cantici).


Ecco dove prende spunto la mia riflessione sulla preghiera. E mi pare giusto doverti dire, amico mio, quanto profonde e misteriose mi si presentano queste parole, perché mi fanno capire da quale sorgente nasce il mio rapporto con Dio.
Nasce dalla sua bocca che mi raggiunge come attraverso un gesto che potrebbe apparire banale, com’è il bacio, ma non è così. E’ il grande mistero della comunicazione che utilizza la bocca come strumento privilegiato, che fa riferimento non al semplice canale esterno, che apre l’uomo al mondo dell’ alimentazione o della pura sensualità, ma è l’ambiente in cui si attua la vera comunicazione. Non è un fatto di parole ma, mi permetto di dire, di trasfigurazione, dove la tenerezza del bacio, l’autore la cambia in dolcezza del vino e non si è più nella sfera della sensualità bensì del gusto. Per questo possiamo ben  dire che la figura della sensualità si è evoluta nel piacere della dolcezza del gusto inebriante. Vi è di più. quando si  parla di un’attrazione che mi fa raggiungere le stanze regali, facendomi sperimentare una gioia profonda che viene percepita molto più intensamente delle sensazioni del vino, diventando perfino tenerezza.
Io vorrei parlare di una nuova forma di rapporto con Dio che va oltre ogni comprensione definita, nel caso presente, come tenerezza, per cui la preghiera non è più un colloquio, fatto di parole, ma di espressioni nuove, in cui si vive la presenza dell’Altro quale trasporto d’amore.
Il testo ci avvicina, quindi, a una tenerezza indefinibile in cui siamo nella sfera dell’amore. Non vorrei che tutto questo diventi frutto della fantasia a sfondo poetico, ma di una nuova entità di relazione, appunto di una trasfigurazione.

Per cui pregare è trasfigurarsi, cioè perdere una parte di sé, per diventare, realmente, novità
                                                       Lorenzo

sabato 23 luglio 2016

C'è una via


Un percorso di vita : anima e corpo,
 uniti fino al termine del loro viaggio terreno.
Poi la separazione e il ricongiungimento
per trascorrere insieme un tempo infinito: l’eternità.

C’è una via che io percorro quaggiù, diretta verso una meta che oltrepassa l’orizzonte e di cui non conosco il punto di partenza né quello d’arrivo. Tu hai preparato per me, Signore, una storia nel tempo della mia esistenza, tessuta con il filo del dolore e della gioia. Su questa via il mio corpo muove i suoi passi, a volte affaticati e stanchi, conducendo la mia anima. È l’immagine della fragilità e debolezza che Ti è nota, misericordioso Dio, tradotto come polvere alzata nell’aria dal vento e trasportata lontano, chissà dove. E’ quella parte di me destinata a perire.
Un giorno, però, essa si presenterà sulla soglia celeste ad attendere, dopo aver lasciato la mia anima giunta al termine del suo viaggio e la vedrà entrare nel tuo Regno. Poi si cangerà in polvere di stelle che brillerà della tua luce, come quei tanti granelli di sabbia, toccati dai  raggi del sole. Tu la ricomporrai, Creatore del mondo, come fu in principio quando la plasmasti per dar vita ad un uomo, ed essa si trasformerà in corpo luminoso, risorto, ricongiungendosi alla sua anima, per vivere insieme la tua eternità.
                                               Inco

mercoledì 20 luglio 2016

Spunta la sera


Anche la sera ha raccolto,
durante il giorno, i suoi segreti.
Essi ti appartengono.
Loda e ringrazia il tuo Dio per i suoi doni. 


Spunta la sera, Signore. Le ore del giorno hanno  terminato la loro corsa frenetica e le stelle si accendono nel cielo, pronte per la preghiera di luce.
Con la semplicità delle mie parole, Ti lodo, Dio di Luce immortale, esprimendo a Te la mia gratitudine per tanti tuoi doni. Ogni cosa che mi hai elargito a piene mani, è diventata nel mio cuore memoria delle tue espressioni divine : bontà, pazienza, misericordia, fedeltà, amore… Ecco l’esperienza che ho vissuto in questa giornata di grazia.

Ti lodo, Signore, perché hai voluto fare della mia debolezza la tua forza e del mio poco coraggio la tua potenza. Grazie, per esserti servito di me come di un ponte per raggiungere le rive degli uomini. Grazie, per avermi acceso qual piccolo lume negli angoli bui di questa umanità dolente, come segno visibile della tua Presenza. Tu mi hai reso tua luce e tua voce per annunciare il tuo amore senza fine.
Lode a Te,  eterno Dio!
Lode a Te, per ora e per sempre!
                                                  Inco

giovedì 7 luglio 2016

Come rugiada


Una goccia di rugiada:
ecco l’immagine semplice della tua vita,
aperta al dono. 
 Come rugiada mattutina, Tu doni alla mia vita, Signore, la frescura del cielo con i suoi colori.
In ogni goccia mi specchio e Ti vedo circondato di splendore. I miei occhi Ti contemplano estasiati e ammirano la tua bellezza divina. Cosa sono io per Te ? Solo una piccolissima goccia di rugiada dove anche Tu ti specchi e mi contempli, a tua volta, immergendomi nella tua luce purissima. In questa goccia, mentre rifletti la tua immagine, scrivi per me una parola preziosa che mi esorta al dono.
Ora il giorno avanza. Il sole scalda l’aria con il suo calore e, pian piano, la gocciolina di rugiada scivola lungo lo stelo di un fiore e si lascia bere dalla sua terra : ha bisogno di energia per sbocciare.
Comprendo così, mio Dio, che donare è permettere che l’altro ti assorba per avere la vita.
Per questo, Tu mi hai chiamato.
                                                        Inco