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lunedì 30 dicembre 2013

I poveri


I poveri. Nei barrios, nelle favelas, negli slums, nei campi nomadi, nelle tendopoli dei rifugiati e dei profughi; nelle case e nei quartieri di lusso. In ognuna di queste periferie fisiche ed esistenziali si nasconde la povertà, spesso evidente e clamorosamente scandalosa, altrettanto sovente nascosta sotto la vernice della rispettabilità, se non del successo. Si uccide Ernst Hemingway, celebre premio Nobel per la letteratura, si uccide Marilyn Monroe, attrice al culmine della celebrità, coloro che fecero (come si dice) notizia. Ma non ne hanno fatta, al contrario, le centinaia di migliaia, i milioni di vittime della fame, della malattia, della violenza, delle guerre e, ancor peggio, dell’indifferenza: tutti poveri sia gli uni che gli altri. Gente che non ha trovato un orecchio per l’ascolto, una voce per la consolazione e l’aiuto.


Tuchiunque tu siahai bisogno che arrivi qualcuno nel deserto della tua periferia e ti porga un soccorso o una mano, che susciti quello che in greco viene definito elemosina e in italiano tenerezza. Perché non chiedi? Certo, rischi di essere deluso dall’inadeguatezza della risposta, ma devi misurarla anche nella povertà di chi ascolta, e il cui cuore ha necessità di essere scosso dalla forza delle tue esigenze, dall’urlo della tua disperata speranza.

Angelo
 

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