Dio parla con
parole sublimi
che escono dalla
profondità del Cielo
e diventano
pioggia celestiale,
che disseta ogni
arsura dell’uomo.
Ho visto, varie volte, cadere la pioggia,
spesso con piccole goc-ce o a dirotto. E tutto mi è sempre parso come un dono
del Cielo.
Da piccolo, mi chiedevo da dove venisse
tanta acqua e perché il cielo spruzzava infinite goccioline. Io vivevo la
beatitudine di quel-l’acqua e la gioia di sentirmi avvolto da quel manto di
luce. Essa por-tava in terra pezzi di cielo e fu allora che incominciai a
sentire la no-stalgia delle altezze, in cui una misteriosa mano scriveva, in
ogni perla d’acqua, parole d’amore che io ripetevo dentro di me, come una
fresca preghiera venuta dall’alto.
Ero inebriato da tanta bellezza che
bagnava, con gioia, tutte le cose di questa terra.
Era una preghiera che essa beveva e che il
mio cuore ripeteva come un inno composto da perle divine. Bagliori di cielo
guizzavano intorno a me, portando il linguaggio nuovo dell’intimità di Dio.
Sentivo lembi di Paradiso che portavano, quaggiù, la sua freschezza divina.
Ad un certo momento, smisi di interrogarmi
su quell’acqua ce-lestiale e percepii l’ebbrezza delle altezze, trasformata in
quelle tante piccole gocce venute da lassù e sognavo di essere io l’artefice di
tanta leggiadria.
La pioggia mi ricordava il linguaggio
minuto e fresco del Creatore. Sentivo che la Parola di Dio diventava acqua che
disseta la terra di meraviglia nuova. E il rumore della precipitazione d’acqua
piovana, mi appariva come l’espressione viva della Parola che Dio usava nel
silenzio del meriggio.
E ne gustavo tutto l’incanto e l’armonia
delle note.
Domanda:
Senti, anche tu,
la sete che nasce
dalle sorgenti del Cielo
che è la Parola di Dio?
Lorenzo