Un
uomo ricco decise, dietro suggerimenti di un amico credente, di andare alla
ricerca della perla della felicità. Non riusciva a capire perché questi,
essendo diventato improvvisamente povero, da persona benestante qual era, vivesse
felice. Lui non lo era, nonostante le sue ricchezze. Non gli mancava nulla,
tranne l’unica cosa importante: nel suo cuore non c’era posto per Dio perché si
dichiarava orgogliosamente ateo.
Un
giorno partì per affrontare l’avventura. Prese con sé tutto il denaro che aveva
per comprare la sua felicità, affidandosi alle sorprese del viaggio. Cercò
subito la perla nel profondo blu marino, senza trovarla. Chiese agli uomini di
mare notizie, offrendo loro delle monete. Risposero di non conoscerla. Domandò
poi ai mercanti, ai ricchi e ai meno abbienti, agli indovini, agli anziani e ai
giovani, distribuendo denaro a destra e a manca. Dissero che non ne avevano mai
sentito parlare. Allora cercò in ogni angolo nascosto, setacciò ogni punto
della terra: della perla, nessuna traccia. Le sue monete intanto diminuivano,
ed egli vide svanire la sua speranza quando sparì anche l’ultima monetina.
Si
ridusse in povertà. I suoi vestiti si erano logorati. Perse soprattutto la sua
dignità. Un mattino, desolato, vide passare accanto a sé un poveraccio,
malandato come lui, con una sola scarpa, ma era tanto felice. Si turbò. « Dimmi
», gli chiese « dove hai trovato la perla della felicità? ».
L’altro
rispose stupito:
«
La perla della felicità? Non esiste. Io credo in Dio e basta ed Egli è nel mio
cuore. Io so che Lui è la perla della felicità ».
Quell’uomo
capì e ripeteva continuamente a se stesso:
« Uomo, come sei
stolto, stavi barattando la tua vita con il bene più grande che esiste al mondo:
il tuo denaro con il tuo Dio! ».
Ti prego ...
Ti
ho cercato, Signore
e Tu
non c’eri laddove
io ti
cercavo.
Eri
oltre il mio mondo
e i
miei richiami di terra
di
cui son plasmato.
Mi
mancava
l’anelito
profondo
del Cielo
che
mi avrebbe permesso
di
trovarti e amarti.
Così
non ho creduto in Te.
Ti
ho tenuto in disparte
ma mi
mancavi tanto.
Nessuna
cosa appagava
il
mio cuore assetato
della
tua divinità.
Ero
solo ed infelice,
abbandonato.
Così
ho ripreso a cercarti
nell’umile
segreto
della
mia anima.
E Tu
c’eri, Padre mio,
mi
attendevi con amore
per
donarmi la perla
della
felicità:
Te
stesso.
Incoronata