Ed ecco Maggio, il
mese dei fiori che spandono nell’aria i loro soavi profumi. In un angolo
soleggiato di un giardino, un bel roseto
mostra le sue rose rosse, appena sbocciate all’alba, protette dalle spine. È un
incanto!
Un giovane passa,
le guarda con ammirazione, ne prende una ma si punge un dito, quello che porta
l’anello d’oro della fede che lo lega alla sua sposa. Il sangue gocciola lungo
lo stelo del fiore e le gocce cadono nella terra e vengono assorbite da essa.
Con dolore l’uomo
si rivolge al roseto:
« Perché mi fai male? Ho solo voluto cogliere una
delle tue rose per portarla alla mia amata, come dono d’amore. Lei
attende un segno di tenerezza da me e, qual
segno più grande di questo: una rosa che è il simbolo dell’amore ».
Il roseto gli
risponde:
« Mio caro giovane è molto bello quello che tu dici,
ma ricorda che anche le spine hanno il loro valore. Esse difendono le
cose fragili e delicate, come i miei fiori
profumati, donando loro sicurezza e protezione. È questo il segno più
tenero dell’amore che accompagnerà il tuo gesto: tu sarai la spina che
garantirà protezione alla tua donna. Riparala con tutto te stesso da ogni male
e rendila felice! ».
Ti prego …
Hai colto nel tuo giardino,
mio amabile Gesù,
una rosa senza profumo:
non olezzava
nell’aria.
Era nata da un roseto
senza spine, che cresceva
allo stato selvaggio
in una terra arida,
abbandonata e bruciata
dai raggi cocenti del sole.
E Tu hai avuto pietà
di questo tuo fiore incolto,
indifeso e debole.
Ma accadde un giorno che,
in quel tempo lontano,
ti hanno condannato,
ti hanno fatto male,
mettendoti sul capo
una corona di spine
lunghe e pungenti.
Una goccia di sangue,
provocata da una spina,
ha bagnato il mio cuore.
Così mi hai raggiunto,
Gesù, mio Dio e Signore,
e mi hai aperto il tuo Cielo.
E’ bastato il tuo amore
contenuto in una spina
per redimermi dal male.
Il tuo sangue mi ha salvato
e ridonato il profumo
di una Vita Nuova.
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