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domenica 17 marzo 2019

Una chiamata tra le nuvole


C’è una voce dal Cielo che ti chiede
una risposta chiara


Era un pomeriggio nuvoloso. Fissavo due gruppi di nuvole e avevo nel cuore ampi spazi di cielo, dove riposavo con il cuore. Un’ansia di Paradiso mi apriva all’infinito e mi sentivo trasportato lontano dove spazio e tempo si fondevano in un’unica realtà e mi guidavano verso una dimensione nuova: non avevo né corpo né anima perché tutto era fuso in una beatitudine di sensi e pensieri, di luci e bagliori, che mi proiettavano verso un mondo diverso. Era il mio Paradiso, ancora non pienamente capito perché avvolto in nembi fantastici. A volte mi sembrava di creare situazioni nuove, dove io vivevo la mia identità, seminata in tanti punti luminosi.
Le nuvole mi trascinavano verso orizzonti meravigliosi e io ero come sparpagliato in tanti mondi diversificati. Ho capito che la mia vera identificazione non era in questo mondo materiale ma in un al-tro mondo, dove suoni e colori avevano forme variegate. Ero felice di sentirmi parte di un tutto, che mi avvolgeva come un manto fatto di eterne sensazioni e io ne ero un punto. Ripercorrevo un sentiero che già avevo attraversato ed ero come avviluppato da tanti ricordi, non tutti miei, ma come suggeriti da una voce armoniosa e lontana, che mi chiamava a vivere in un posto incantevole, dove la mia pro-spettiva mi apriva a espansioni fantastiche.
Le nuvole costituivano la mia sfera interiore, dove tutto era una chiamata alla vita, e io vi ero completamente immerso. Non so se camminavo o volavo in quello spazio, dove una voce sublime mi spingeva verso l’infinito. Gustavo il Cielo eterno come trafitture di luce, che mi riempivano di gioia immensa, senza limiti. Era una Patria che non aveva dogane o confini e che si raccoglieva intorno a quella voce che continuava a chiamarmi con ineffabile amore, som-messamente. Sentivo il mio nome declamato con mille inflessioni: era un tempo di pace e di quiete.
 
Domanda:


Nel tuo cuore hai delle richieste
alle quali non puoi dare
                                      tanto tempo per rispondere?
 

Lorenzo

domenica 10 marzo 2019

Il segno dell'amore


Ed ecco Maggio, il mese dei fiori che spandono nell’aria i loro soavi profumi. In un angolo soleggiato di un giardino, un  bel roseto mostra le sue rose rosse, appena sbocciate all’alba, protette dalle spine. È un incanto!
Un giovane passa, le guarda con ammirazione, ne prende una ma si punge un dito, quello che porta l’anello d’oro della fede che lo lega alla sua sposa. Il sangue gocciola lungo lo stelo del fiore e le gocce cadono nella terra e vengono assorbite da essa.
Con dolore l’uomo si rivolge al roseto:
« Perché mi fai male? Ho solo voluto cogliere una delle tue rose per portarla alla mia amata, come dono d’amore. Lei attende un segno di tenerezza da me e, qual segno più grande di questo: una rosa che è il simbolo dell’amore ».
Il roseto gli risponde:
« Mio caro giovane è molto bello quello che tu dici, ma ricorda che anche le spine hanno il loro valore. Esse difendono le cose fragili e delicate, come i miei fiori profumati, donando loro sicurezza e protezione. È questo il segno più tenero dell’amore che accompagnerà il tuo gesto: tu sarai la spina che garantirà protezione alla tua donna. Riparala con tutto te stesso da ogni male e rendila felice! ».



              







 
Ti prego
Hai colto nel tuo giardino,
mio amabile Gesù,
una rosa senza profumo:
non olezzava  nell’aria.
Era nata da un roseto
senza spine, che cresceva
allo stato selvaggio
in una terra arida,
abbandonata e bruciata
dai raggi cocenti del sole.
E Tu hai avuto pietà
di questo tuo fiore incolto,
indifeso e debole.
Ma accadde un giorno che,
in quel tempo lontano,
ti hanno condannato,
ti hanno fatto male,
mettendoti sul capo
una corona di spine
lunghe e pungenti.
Una goccia di sangue,
provocata da una spina,
ha bagnato il mio cuore.
Così mi hai raggiunto,
Gesù, mio Dio e Signore,
e mi hai aperto il tuo Cielo.
E’ bastato il tuo amore
contenuto in una spina
per redimermi dal male.
Il tuo sangue mi ha salvato
e ridonato il profumo
di una Vita Nuova.