L’OMINO
DI PAGLIA
In
un bel campo, al primo albeggiare, fiorirono i girasoli. Vennero raggiunti,
poi, ad uno ad uno, dai raggi del sole che era apparso maestoso dietro la
collina.
Certo,
ora, c’era bisogno di un guardiano per proteggere i loro semi oleosi,
dall’invasione degli uccelli. Il contadino pensò ad uno spaventapasseri di
paglia. Aveva la testa di iuta, due occhi buoni ed una bocca ridente, un
vestito semplice ed un cappellino. L’uomo gli affidò i suoi bellissimi fiori,
ma i volatili non lo temevano affatto, anzi gli rubavano perfino la paglia per
costruire i loro nidi per le future nidiate.
Temevano, invece, i girasoli che
si muovevano secondo i ritmi dell’astro solare.
Dicevano
allo spaventapasseri, che ne soffriva tanto:
«
Non preoccuparti per noi, abbiamo il sole che ci protegge e che ha cura dei
nostri semi, facendoli indorare con la sua luce e il suo calore ».
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJwlno-haIqW0wZmaMxV5NZNSNywJciOMqNekxj1d2Ll_d1EYTr9UmOqtvv7GMhFNt0iYJz9vd0gRfqqJ61p9RBq44Gf56zO8NawXMKCgHGLagCm9je0TwY3mTk8rrBl9goC0-lFKK/s200/Girasoli.jpg)
A
maturazione dei semi, i girasoli vennero raccolti. Non mancava neanche un seme e
non per merito del guardiano. Il contadino, però, notò alcuni uccellini che
tenevano nel becco gli ultimi fili di paglia. L’omino non c’era più. Erano
rimasti di lui soltanto il vestito e il cappellino sulla testa sempre ridente,
che dava un tocco felice al campo spoglio. Aveva offerto la sua vita a tutti i
piccoli che sarebbero nati in quella stagione.
Quante cose m’insegni,
Signore,
venendo dietro Te!
La voce della preghiera
mi chiama a volgere
il mio cuore dove Tu sei,
come i girasoli
che si lasciano attrarre
dalla luce del sole.
L’ora del dono, poi,
mi porta verso gli altri
come lo spaventapasseri
che si lascia rubare la paglia
dai molti uccelli.
Pregare e donare:
è ciò che ora vivo
nel silenzio del mio tempo
dedicato, continuamente, a Te.
Ecco due modi di offrire:
i semi e la paglia,
la ricchezza e la povertà
immolate entrambe.
I semi vengono torchiati
per ricavare l’olio;
la paglia viene beccata
per costruire nidi.
Mio Dio, io so che Tu,
nel profondo del mio essere
hai posto due realtà
che generano amore.
Mi dai così il senso di
vivere,
con gioia intima,
in quest’angolo di mondo
dove un giorno m’hai
collocato.
0 commenti:
Posta un commento