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sabato 29 ottobre 2016

Una pioggia dal cielo


UNA PIOGGIA

DAL CIELO





C’è un velato senso di tristezza, stamane, nel giardino.
La nonna se n’è andata prima dello spuntare dell’alba: una morte inaspettata. Era lei che si prendeva cura delle sue aiuole fiorite in modo perfetto e con amore: nessuna delle aiuole sa dell’accaduto.
Ora sorge il sole, accompagnato dai suoi raggi. In questo mattino particolare, ecco scendere giù dal cielo una pioggia di farfalle le quali si posano sui fiori che emanano un profumo delicato. Come sono leggiadre e belle! Ma poi restano inerti, con le ali ferme, il volo sospeso. Questi, stupiti, si chiedono l’un l’altro:
« Che succede? Perché le farfalle non volano più? Perché mai non si sentono attratte da noi? ». 
Non segue alcuna risposta, tranne quella di un colombo che passa da queste parti, per caso.
« Ma non vedete? Sono solo pezzetti di carta, lanciati da un velivolo che attraversa lo spazio e che vengono giù, con leggerezza, come farfalle portate sulle ali del vento. Ognuno di essi porta una scritta:
« Siate lieti, miei piccoli fiori e sorridete alla nuova luce che nasce! ».
La nonna aveva detto alla sua famiglia, prima di morire, queste parole:
«Miei cari, quando un giorno me ne andrò lassù, fate cadere sulla terra, una pioggia di farfalle per invitare i miei fiori ad omaggiare al buon Dio tutto l’amore che ha avuto per me.»


                                      Ti prego
 Inizio ogni mio giorno,
Dio della vita,
con una pioggia di grazie
che riversi su di me
dal tuo cuore divino.
Ogni piccola goccia
mi porta il tuo amore.

Io lo vedo presente
in ogni mio istante
che viene, che vivo
e che passa
nel silenzio denso di pace,
o carico di affanni.
La mia storia umana
è come Tu l’hai scritta
fin dall’eternità
e come poi si svolge
sulla via del tempo.
Aprimi alla tua voce,
bagna della tua luce
la mia anima anelante.
Preparami alla gioia
del tuo Cielo infinito,

Dio della mia attesa.

                                                             Incoronata

venerdì 21 ottobre 2016


L’OMINO

DI PAGLIA



In un bel campo, al primo albeggiare, fiorirono i girasoli. Vennero raggiunti, poi, ad uno ad uno, dai raggi del sole che era apparso maestoso dietro la collina.

Certo, ora, c’era bisogno di un guardiano per proteggere i loro semi oleosi, dall’invasione degli uccelli. Il contadino pensò ad uno spaventapasseri di paglia. Aveva la testa di iuta, due occhi buoni ed una bocca ridente, un vestito semplice ed un cappellino. L’uomo gli affidò i suoi bellissimi fiori, ma i volatili non lo temevano affatto, anzi gli rubavano perfino la paglia per costruire i loro nidi per le future nidiate.
Temevano, invece, i girasoli che si muovevano secondo i ritmi dell’astro solare.

Dicevano allo spaventapasseri, che ne soffriva tanto:

« Non preoccuparti per noi, abbiamo il sole che ci protegge e che ha cura dei nostri semi, facendoli indorare con la sua luce e il suo calore ».

L’omino di paglia sentiva tutto il peso della sua inutilità ed era triste. Incominciò a provare gioia solo quando vide tanti uccellini che andavano e venivano, sottraendogli parte del suo corpo. Allora, valeva a qualcosa la sua vita!

A maturazione dei semi, i girasoli vennero raccolti. Non mancava neanche un seme e non per merito del guardiano. Il contadino, però, notò alcuni uccellini che tenevano nel becco gli ultimi fili di paglia. L’omino non c’era più. Erano rimasti di lui soltanto il vestito e il cappellino sulla testa sempre ridente, che dava un tocco felice al campo spoglio. Aveva offerto la sua vita a tutti i piccoli che sarebbero nati in quella stagione.    

                 

                                                                           Ti prego  

       Quante cose  m’insegni, Signore,
venendo dietro Te!
La voce della preghiera
mi chiama a volgere
il mio cuore dove Tu sei,
come i girasoli
che si lasciano attrarre
dalla luce del sole.
L’ora del dono, poi,
mi porta verso gli altri
come lo spaventapasseri
che si lascia rubare la paglia
dai molti uccelli.
Pregare e donare:
è ciò che ora vivo
nel silenzio del mio tempo
dedicato, continuamente, a Te.
Ecco due modi di offrire:
i semi e la paglia,
la ricchezza e la povertà
immolate entrambe.
I semi vengono torchiati
per ricavare l’olio;
la paglia viene beccata
per costruire nidi.
Mio Dio, io so che Tu,
nel profondo del mio essere
hai posto due realtà
che generano amore.
Mi dai così il senso di vivere,
con gioia intima,
in quest’angolo di mondo
dove un giorno m’hai collocato.
  
                                                                                                    Incoronata

sabato 15 ottobre 2016

Emozioni del cuore



        Sono storie, pensieri, riflessioni, preghiere affiorati dal silenzio profondo del mio cuore e vissuti in modo semplice e puro nell’intimo della mia vita di ieri, di oggi e di un tempo che verrà nell’eternità, già anticipata sulla terra. Sono le mie esperienze, come quelle di tutti, espresse con toni particolari e sfumature diverse, uniche, personali.

        Sono emozioni del cuore che chiamo anche attraversamenti interiori in cui il corpo e l’anima, incontrandosi, aprono insieme lo scrigno segreto dei sentimenti, inserendoli nelle mie situazioni umane e spirituali, così vicine a quelle di ogni uomo.

Leggendo queste pagine puoi ritrovare il tuo vissuto e pregare con parole semplici, dettate da Dio, come le ha dettate alla mia anima. Se vuoi, percorriamo insieme la strada che ci conduce nell’intimo del cuore, dove il Signore della vita ci attende con amore.

Facciamoci accompagnare da questo pensiero significativo di Lorenzo:

« Il nostro cuore è l’ambiente in cui Dio ci incontra.

Ci ritroveremo insieme a Lui a godere le Sue e le nostre emozioni ».



                                                                                                    Incoronata

martedì 11 ottobre 2016

Ho cercato laggiù



Dio imprime le sue orme nella storia della tua vita.
Esse portano dentro di te il mistero di una chiamata :
seguile, ti indicano la via
che conduce al Regno di Luce.
 
Ho cercato laggiù, Signore, sulla spiaggia della mia vita, le tue orme impresse nella mia sabbia, formata da tanti granelli, che costituiscono la mia storia.
Riflettevano la luce della tua presenza, che rimbalzava nel mio cuore, donandomi la forza di seguire il cammino che mi tracciavi. Orme silenziose, cariche di misteriose parole: una chiamata, un invito ad intraprendere un itinerario di vita con Te, e , poi, l’attesa di una mia risposta, un desiderio di novità, percorrendo il sentiero della povertà dello spirito.
Il tempo nuovo, invece, incomincia proprio in questo momento, mentre entro nel tuo tempo di grazia, che è il tempo infinito della tua divintà. Il suo tempo, mio Dio, è la tua eternità che non ha fine, pur avendo avuto un principio: «All’inizio dei tempi, quando nulla esisteva, tutto fu creato».
Ora, mio Re e Signore, voglio calcare le tue orme che mi condurranno verso il tuo Regno di Luce.
Accompagnami Tu!
                                                  Inco